La piadina romagnola è nata come un prodotto semplice, povero e con poche pretese, grazie al suo sapore unico e inconfondibile e all’intraprendenza tipica della zona, diventando in poco tempo una “nuova” seduzione gastronomica. Negli ultimi anni, la piadina romagnola è arrivata sugli scaffali della grande distribuzione di gran parte d’Italia ed è sbarcata su nuovi territori, nazionali ed internazionali, grazie anche alla new web economy.
Un business già ben avviato sulla cui potenzialità economica il territorio sta già ampiamente investendo, tanto che oggi la tipica teglia è arrivata all’interno di laboratori all’avanguardia dove si fanno i numeri da capogiro e si controlla la qualità della piadina romagnola. Nemmeno i vip e gli opinion leaders sfuggono alla tentazione di una buona piadina quando vengono da queste parti, tutti d’accordo sulla sua irresistibile bontà!
Quando abbiamo chiesto ad alcuni personaggi del mondo dello sport, dello spettacolo e dell’imprenditoria un giudizio sulla piadina, su una scala che va da 1 a 10, le valutazioni non sono mai scese al di sotto del 7 – Luca Bizzarri e Giulio Golia – fino al 10 con lode di Anna Falchi, Marco Melandri e Tatiana Coviello (gruppo Wolkswagen). Anche Linus la pensa allo stesso modo e risponde con un bell’otto. Meno omogeneità quando si indaga sullo spessore ideale: se per Ciccio Graziani e Diego Conte la migliore è quella sottile alla riccionese, c’è anche chi – Jimmy Ghione e Melandri – la preferisce più sostenuta, alla ravennate. Tutti d’accordo però sulla farcitura migliore: la risposta è all’unisono, tassativamente al prosciutto crudo, squaquerone e rucola.
C’è addirittura chi si spinge oltre al semplice consumo ed è in grado di prepararla da solo in casa, come Anna Falchi – “da buona romagnola sono prima di tutto una brava cuoca!” – e Marco Melandri che sorprende con la sua precisione “Adoro le tradizioni! 500 gr di farina, 100 di strutto, 10 di sale e 3 di bicarbonato, oltre a 150 cl di latte”. Si butta Ciccio Graziani improvvisando la ricetta più plausibile “Non ci ho mai provato – confessa – ma direi acqua, farina e sale”.